Il Minotauro
Spettacolo di e con Roberto Anglisani
Anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà del momento, la compagnia teatrale "Il Teatro d’Aosta", sarà presente sull’isola d’Ischia.
Giovedì 16 settembre alle ore 19:30 andrà in scena al Castello Aragonese d'Ischia, in collaborazione con l'Associazione Amici di Gabriele Mattera, lo spettacolo "Il Minotauro", ideato da Roberto Anglisani e Maria Maglietta, interamente recitato da Roberto Anglisani per la regia di Maria Maglietta, con musiche di Mirto Baliani.
Ispirandosi alle riscritture del mito di Durrenmatt e di Borges, lo spettacolo prende vita da un immaginario incontro tra il Minotauro e Icaro ragazzino. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta il Minotauro l’essere immondo e spaventevole, metà uomo e metà toro, che lì è rinchiuso e di cui tutti hanno paura.
Ed è proprio lì che farà l’incontro che lo porterà fuori dall’infanzia, quello con “Il Mostro” di cui tutti favoleggiano e hanno terrore e orrore, pur non avendolo mai visto. Ma il ragazzo vedendolo non trema davanti a lui, anzi, come un coraggioso adolescente non fugge, attratto da un essere che gli pare perfino meraviglioso nelle sue incognite fattezze. Asterione, così si chiama il mostro, capisce subito di avere davanti qualcuno che finalmente non ha paura di lui e così gli indica il percorso di uscita dal Labirinto, altrimenti difficile, invitandolo ancora a tornare.
Icaro capisce subito che qualcosa non quadra e così, una visita dopo l’altra, ne prende confidenza, ascoltandone i racconti, diventandone amico. Lo chiama Aster, gioca a pallone con lui, gli porta delle torte, ma soprattutto ascolta la sua versione dei fatti: lui, i quattordici ragazzi che si racconta gli vengano dati in pasto, proprio non li ha mai toccati, è tutta una manovra per nascondere una rivalsa politica. Gli narra poi della fugace uscita dalla sua prigione verso un mondo respingente, della sua origine reale e divina, di essere figlio di Pasife, fratello di Arianna e Fedra.
Icaro ovviamente sarà dalla sua parte, contro l’eroe che è stato chiamato per uccidere il suo amico, ma niente potrà fare contro una violenza che tutta la città ha già deciso di perpetrare. Icaro tenterà affannosamente ma invano, di impedirne la morte, cercando Arianna per comunicarle che suo fratello è in pericolo: Asterione cadrà trafitto da Teseo.
Tutta la città tira un sospiro di sollievo: il mostro è finalmente morto, e anche da morto verrà rinchiuso nel Labirinto, il luogo che gli compete, lontano dalla vista e dalla pietà di tutti. Ma ormai Icaro è diventato grande, e contro tutti e tutte griderà la sua verità davanti ai concittadini: lo avete mandato al massacro senza conoscerlo, lui figlio di re, era un figlio della nostra terra; il Minotauro deve essere seppellito con tutti gli onori nel recinto della città. Un’unica voce si leva in difesa della verità per denunciare una città che non ha saputo ascoltare e per questo non ha potuto conoscere e amare uno dei suoi figli: il Minotauro.
Lo spettacolo, senza enfasi didascalica alcuna, si innesta nel mito, ribaltandone i luoghi comuni e mostrando, nella sofferta resa mimica e vocale del narratore, il personaggio mostruoso del Minotauro come sinonimo del diverso, dello straniero, visto da un occhio scevro da pregiudizi come quello di un ragazzo. Empatia ed emozione che lasciano nello spettatore la sensazione di avere vissuto un’esperienza, una condizione che lo invita a riflettere su ciò che è accaduto e che ancora oggi accade intorno a noi.
L’ingresso è gratuito, ma è necessario l’accredito scrivendo a fiorellatedeschi@castelloaragonese.it.
Allo spettacolo si assiste esibendo il green pass e indossando la mascherina.